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martedì 1 maggio 2012

> Guglielmo Castelli su Vogue.it



Una poesia dai toni fiabeschi ma con accenti di feroce ironia: questa la visione estetica di Guglielmo Castelli, giovane artista torinese che mostra già un segno riconoscibile. Un tratto caratterizzato dall’amore per gli sfondi monocromi, atmosfere sospese nel tempo, personaggi bidimensionali dai colori delicati sono animati da forze misteriose e in equilibrio instabile. Guglielmo Castelli, classe 1987, ha già partecipato a diverse collettive, ed è stato finalista del Premio Cairo. Sta inoltre per debuttare con la sua terza mostra personale Chiama quando arrivi - organizzata dalla Galleria Église di Torino - in cui si potranno vedere circa venti opere realizzate nel 2012 per l'occasione. Su tutti i lavori aleggia un ineluttabile senso di attesa, spazi della mente in cui si muovono personaggi che rappresentano metafore del disagio esistenziale e di una precarietà che avvolge le nostre vite e segna il nostro tempo. Guglielmo ha inoltre uno spiccato talento per l’illustrazione in cui si ritrova il medesimo tratto per colori delicati e forme armoniose, ma che costringe a una riflessione grazie all’ironia intrinseca a questi personaggi. Una visione poetica ricca di contrasti, una profondità di pensiero nella leggerezza delle immagini, qualità non comuni in un giovane, che pur vanta un brillante percorso, tutto in ascesa. Una forza espressiva che riesce a farsi sentire tramite un silenzio carico di significati e spiazzante.

Nato a
"Torino l’ultimo giorno dell’anno del 1987".
Vivi a
"Torino".
Website
www.guglielmocastelli.tumblr.com
Formazione professionale
"Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Torino indirizzo scenografia".
Progetti attuali
"Inaugurerò a breve  la mia ultima fatica, la mia terza personale, Chiama quando arrivi con la Galleria Galleria Église. Questa volta torno nella mia amata città:una mostra complessa, dove ho avuto la fortuna di confrontarmi con le meravigliose parole di Greta Frau, Lea Mattarella e dei curatori: Susanna Sara Mandice e Stefano Riba".
Progetti futuri
"A ottobre mi sposterò ad Amsterdam, dove avrò un’altra personale. In realtà una doppia personale: le mie tele saranno messe in dialogo con le sculture di un grande artista olandese Nicolas Dings".
Da dove arriva l'ispirazione?
"I miei compagni di gioco sono stati e sono Agota Kristof, Nick Hornby, passando per Niccolò Ammaniti fino a Murakami Haruki".  
Tre parole per descrivere il tuo stile
"Sabaudo. Consapevole. Proporzionato".  
Designer preferiti
"Prada, Giuliano Fujiwara e Philip Lim". 
Le tue icone di stile
"Faccio parte della generazione dei blog, faccio, onestamente, fatica a ritrovare icone di stile oggi.
Preferisco le atmosfere su carta da quelle di Virginia Woolf a quelle di Màrquez". 
Lo stile delle tue crezioni
"Riconoscibile e serio".  
Fonti di ispirazione
"Torino a piedi prima che cali sera, cuffie e Cocorosie in loop".  
Un ringraziamento speciale
"Alla mia determinazione". 
L'eleganza è
"L’attimo prima. Lo scorrere naturale delle cose".  
Mai senza...
"Curiosità e velata tristezza".  
Il tuo sogno più grande
"Poter cambiare idea". 
Un consiglio per i giovani designer
"Umiltà, dedizione al lavoro e ironia. Tanta".

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